Una delle specialità pugliesi ricorrenti ,sia nei ristoranti che in qualsiasi negozio di alimentari, sono le frise, chiamate anche freselle o friselle: taralli di grano duro ma anche orzo (o in combinazione), cotte al forno, tagliate in orizzontale e fatte biscottare nuovamente in forno.
La frisella non è un
prodotto da forno ricercato ma un alimento di base le cui origini si perdono
nel tempo in cui era impossibile consumare pane fresco e la farina era più
scarsa, soprattutto erano un’ottima alternativa per i marinari ;infatti anticamente
si usavano bagnarle direttamente nell’acqua di mare e condirle solo con
pomodoro.
Anche la forma di chiocciola nasce dall’esigenza di poterle
infilare in un cordino e tenerle appese
sia in casa che durante i viaggi in barca.
Oggi sono diverse le varietà degli impasti e oltre ai
classici pomodori si possono anche condire con i cetrioli o come aggiunta alla
caponata (più frequentemente usata così a Napoli) e si possono anche bagnare
con un filo di vino bianco.
Se volete cimentarvi nella preparazione delle frise cliccate
pure qui, altrimenti se le comprate pronte…
Pulite e lavate i pomodorini maturi.
Trasferiteli in una ciotola e poi cospargeteli di origano
secco e un pizzico di sale.
Lasciare riposare per una decina di minuti in modo che si
formi un po’ di sughino.
Intanto immergete per tre volte le friselle in acqua fredda,
disporle poi in un piatto da portata e coprite con i pomodorini e il loro
sughetto.
Irrorate di abbondante olio extravergine di oliva.