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#SALONEDELGUSTO 2014


 Il mio Salone del gusto, fuori dallo stress di un’esibizione, solitario, in sordina è stata una rivelazione; ho vagato senza meta, usando i sensi, facendomi trasportare solo dall’istinto e cercando il senso di questa manifestazione.


Per la prima volta ho avuto modo di girare con calma Terra Madre, grazie alla guida sapiente di giovani dell’Università di Scienze Agronome di Pollenzo in collaborazione con DHL che ha reso possibile l’arrivo di 225 prodotti provenienti da 70 paesi differenti.



Paesi dove c’è la fame, la guerra, le malattie, tutti insieme qui, in questo spazio, che riunisce coloro che fanno parte della filiera alimentare e che vogliono difendere l’agricoltura, la pesca e l’allevamento sostenibili.
Volti sorridenti, mani rugose e prodotti per lo più sconosciuti al mercato ma tutti provenienti da un’agricoltura familiare.
Ho riflettuto di fronte alla grande Arca al centro del padiglione, dove in tanti, provenienti anche da paesi distanti hanno portato i loro frutti o semi che si stanno perdendo; un’arca su cui dobbiamo soffermarci.

Questo è stato il mio Salone, apprezzato, vissuto e alla fine sul treno che mi ha riportato a casa, mi sentivo piena, non solo dei prodotti che ho comprato, ma di un piccolo seme dell’arca!