Di
solito fare le sfrappole, chiacchere o cenci, come le chiamate voi, era una
tradizione riservata a me e la mia mamma; quest’anno averle fatte con uno dei
piccoli aiutanti fa capire come il tempo passi inesorabilmente e come si
invertano i ruoli ma almeno la speranza che quei gesti vengano tramandati come
bei ricordi.