Partire dal vino per abbinare un piatto non è mai una cosa
semplice, si finisce spesso per andare a tentativi e affidarsi ad un sentito
dire; invece l’abbinamento con il cibo giusto è quanto di più importante si
possa fare per esaltare il piatto e il vino stesso che diventa sempre più
complemento della cena.
Questo è l’obbiettivo principale del corso Ascom diretto da
Beppe Sardi, noto Chef (come amo definirlo io: ambasciatore del gusto e delle tradizioni), che invita i
produttori della zona e studia poi gli abbinamenti giusti; grazie alla lezione del produttore stesso si potranno scoprire le qualità e la storia dello stesso
vino.
Con piacere sono stata invitata ad assistere ad una lezione
dove il protagonista era il barbera Lavignone di Pico Maccario, affinato in vasche d’acciaio.
Grande azienda del territorio piemontese, fondata nel 1997 a
Mombaruzzo da Pico e Vitaliano Maccario, su una proprietà di oltre 70 ettari, diventa ben presto un modello di
modernità sia nella gestione aziendale che delle stesse vigne, come nel lavoro di
grafica e social marketing.
Questo tipo di Barbera, rosso secco, rubino, dal profumo
avvolgente di frutti rossi e sapore complesso, si è dimostrato perfetto in
contrasto con pietanze grasse e sapide, come una favolosa testa in cassetta, o
per esaltare piatti più delicati come il coniglio con peperoni di cui vi do la
ricetta.
La cucina come luogo di divertimento ma anche come imprescindibile fonte di conoscenza per un mangiare sano e gustoso.